La Direttiva 2001/95/CE (recepita in Italia dal decreto legislativo 21 maggio 2004, n. 172, successivamente sostituito dal Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 “Codice del consumo”) stabilisce che il produttore debba immettere sul mercato solo prodotti sicuri. In mancanza di specifiche disposizioni comunitarie o di legislazione nazionale che disciplini gli aspetti di sicurezza, un prodotto si presume sicuro quando è conforme alle norme europee i cui riferimenti siano stati pubblicati sulla GUCE.
In assenza di queste, la sicurezza del prodotto è valutata in base alle norme nazionali non cogenti che recepiscono norme europee, alle norme in vigore nello stato membro in cui il prodotto è commercializzato, alle raccomandazioni della Commissione Europea relative ad orientamenti sulla valutazione della sicurezza dei prodotti, ai codici di buona condotta in materia di sicurezza vigenti nel settore interessato, al livello di sicurezza che i consumatori possono ragionevolmente attendersi. I prodotti non sicuri, che presentano rischi per i consumatori, possono essere oggetto di misure da parte delle autorità competenti, che possono arrivare al ritiro immediato del prodotto dal mercato.
Le autorità competenti nei vari stati membri hanno l'obbligo di informarsi reciprocamente sui prodotti pericolosi individuati e sulle misure conseguenti adottate, utilizzando un sistema di scambio rapido delle informazioni chiamato “RAPEX”.
SICUREZZA GENERALE DEI
PRODOTTI - REVISIONE DELLA DIRETTIVA
La Direttiva 2001/95/CE sulla Sicurezza Generale dei Prodotti (recepita in Italia dalla parte IV del D.Lgs. 6 settembre 2005, detto “Codice del consumo”) costituisce il principale strumento per assicurare che i prodotti destinati al consumatore, (i mobili domestici, per esempio), siano sicuri e, in quanto tali, idonei ad essere immessi sul mercato. La attuale Direttiva prevede che i prodotti non debbano presentare rischi, indica il modo per dimostrarlo e stabilisce cosa è necessario fare quando un prodotto, già immesso sul mercato, si dimostri non sicuro.
La UE ha recentemente lanciato una consultazione pubblica per procedere ad una revisione della Direttiva (cliccare qui per accedere alla pagina del sito della CE dedicata all'argomento). Una delle principali aree oggetto di riconsiderazione è quella dei meccanismi attraverso i quali vengono sviluppate le norme tecniche che, per le varie famiglie di prodotto, indicano le modalità specifiche di valutazione della sicurezza al fine di dimostrare la conformità del prodotto alla Direttiva. La CE si propone di snellire e rendere più efficienti tali meccanismi, che si sono rivelati eccessivamente lenti e laboriosi, rendendo così più efficiente l'azione di protezione del consumatore. Una delle proposte avanzate dalla CE, e sottoposte a consultazione, prevede la possibilità di inserire negli elenchi ufficiali delle norme tecniche utilizzabili a supporto della Direttiva e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, anche i riferimenti a norme già esistenti, ma non elaborate su mandato della CE.
Un simile cambiamento sarebbe vantaggioso in particolare per il settore dell'arredo, che possiede già un vasto insieme di norme tecniche europee sui principali aspetti di sicurezza dei mobili e della loro durabilità, sebbene esse non siano state elaborate su mandato della CE. Tali norme sono state definite con ampia partecipazione dell'industria e sono già utilizzate e conosciute dal settore. Un loro esplicito riconoscimento come specifiche utilizzabili per dimostrare il soddisfacimento di obblighi di legge non farebbe che aumentare le certezze per gli operatori economici del settore, senza imporre loro oneri aggiuntivi.
La partecipazione alla consultazione è aperta alle parti interessate (cliccare qui).