L’edizione 2025 del Salone del Mobile – inaugurata in un contesto di forte turbolenza dei mercati – ha raggiunto quota 302.548 presenze, un dato in linea con la Biennale Euroluce 2023, a conferma del ruolo chiave della Manifestazione. Il dato positivo arriva dagli operatori esteri, pari al 68% delle presenze.
La classifica per Paesi di provenienza dell’edizione 2025 conferma la Cina in prima posizione, con una leggera flessione rispetto al 2023, che diventa netta rispetto alle presenze del 2024, segnale di un’economia che sta affrontando sfide strutturali interne ed esterne. Il dato è bilanciato dalla tenuta complessiva delle presenze di operatori europei, in linea con il valore dell’export del macrosistema arredo italiano verso il primo mercato unico mondiale (circa 10 miliardi di euro nel 2024, 51% del totale). Nella Top 10, dopo la Germania al secondo posto, sono in forte crescita le presenze da due tra i mercati più performanti nel 2024 per l’export del macrosistema arredo: Spagna (5.423 operatori; export +4,1%) e Polonia (5.325 operatori; export + 9,1%). Seguono in classifica, Brasile, Russia, Francia, Stati Uniti, India e Svizzera.
Grandi aspettative verso nuove geografie di business: dall’8 aprile presenti in fiera, grazie al costante supporto di Agenzia ICE, 350 tra grandi investitori, buyer, retailer, contractor e media da 50 Paesi con 27 delegazioni provenienti da Asia e Paesi del Golfo. Tra i mercati chiave nel riorientamento dell’offerta, gli Emirati Arabi Uniti, che nel 2025 hanno raddoppiato le presenze a Fiera Milano, Rho (1.801 operatori) e l’Arabia Saudita, con cui Salone ha firmato a gennaio un primo Memorandum per la realizzazione di nuovi progetti nell’ambito del design. Salgono dal 20esimo al 13esimo posto, infine, le presenze dal Giappone, in linea con l’andamento positivo dell’export del macrosettore arredo nel 2024 (2.712 operatori; export +2,7%).
Per Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano: “L’edizione 63 del Salone del Mobile è stata un faro in un 2025 di sfide globali: ha dimostrato forza e visione condivisa. In linea con le aspettative, Euroluce ha ridefinito il futuro dell’illuminotecnica, creando una spinta nella competitività tra aziende. Guardiamo al 2026 con determinazione: l’anno prossimo ci attendono nuove, grandi sfide. La nostra promessa è lavorare a un format ancora più inclusivo, con focus su PMI e mercati emergenti. Lo faremo insieme alla filiera con l’obiettivo di trasformare le difficoltà in opportunità. Insieme alle istituzioni italiane ed europee – quest’anno il Salone ha accolto 115 visite istituzionali, con diverse delegazioni straniere - da cui aspettiamo risposte concrete a favore di un settore strategico non solo per il Sistema Italia. Insieme a Milano, che da gennaio 2025, in una crescita costante degli arrivi pari al 10%, deve impegnarsi a individuare e garantire un nuovo punto di equilibrio per accogliere al meglio chi soggiorna in città in vacanza o per business. Salone crea valore durevole a vantaggio di una molteplicità di soggetti. Penso sia arrivato il momento che tutti, a livello territoriale e nazionale, mettano in campo tutte le azioni necessarie perché Milano possa continuare ad alimentare il successo di questo evento unico al mondo, puntando sulla qualità dell’offerta e sul contenimento delle distorsioni che ne mettono a repentaglio la tenuta, nell’ambito dell’ospitalità, dei servizi, dell’impatto sulla cittadinanza”.
Conclude Claudio Feltrin, Presidente FederlegnoArredo: “Si chiude la più importante fiera internazionale per il mondo dell’arredo e del design, autentico motore di business e innovazione per il nostro sistema industriale, che in un momento di tensioni e incertezze, ha dimostrato ancora una volta di avere solide radici e sguardo rivolto al futuro. Un baricentro, una certezza, in un mondo di incertezze. Siamo soddisfatti della risposta arrivata soprattutto da addetti ai lavori e buyer. È qui che le nostre aziende del design, che producono quasi al 100% in Italia, portano innovazione, cultura del progetto e visione industriale, delineando le tendenze di domani e confermando la leadership del Made in Italy nel mondo: nei padiglioni di Rho Fiera non si viene per seguire il mercato, lo si crea. Risultati tutt'altro che scontati che assumono ancor più valore se pensiamo che altre fiere di settore hanno annullato le date del 2025. Il Salone ha saputo rinnovarsi ed evolversi dando risposte concrete alle imprese per lo sviluppo di nuovi mercati e il consolidamento di quelli più tradizionali. Come FederlegnoArredo siamo orgogliosi di rappresentare un pilastro fondamentale della manifattura italiana che contribuisce attivamente all’economia del Paese”.
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