La filiera legno-arredo chiude il primo trimestre’ 24 con una flessione del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La contrazione è stata determinata sia dal mercato interno (-8,7%) che dall’export (-6,2%) che rappresenta il 43% del totale delle vendite. Ciononostante, le imprese indicano per il 2024 una crescita complessiva dell’1,5%, trainata dall’export (+4,3%) e da una sostanziale stabilità del mercato interno (-0,4%), con prospettive differenziate tra i macrosistemi arredamento (+3,2%) e legno (-1,1%). Dati che evidenziano una flessione rispetto a quelli di inizio anno: +1,7% l’Italia, +8,5% l’export, per una crescita complessiva stimata a 4,5%, a che vanno letti all’interno di un periodo che negli ultimi anni ha visto la filiera registrare grandi crescite. Possiamo parlare di una fisiologica normalizzazione che vede in ogni caso il settore ancora con un segno positivo: risultato tutt’altro che scontato a testimonianza della vitalità del settore e della sua capacità di sapere crescere nonostante contesti complessi.
Sono questi i dati del Monitor elaborati dal Centro Studi FederlegnoArredo su un campione rappresentativo di aziende diffusi in occasione dell’assemblea annuale della Federazione al campus H-FARM di Roncade: un'occasione per confrontarsi con associati e stakeholder sul futuro del settore e sulle nuove progettualità, ma anche per fare un focus sul ruolo cruciale della sostenibilità e per esplorare in modo innovativo i principi ESG fondamentali per lo sviluppo del comparto. Al centro, infatti, il progetto di FederlegnoArredo di promuovere un consorzio che si occupi del fine vita dei prodotti nella filiera dell'arredo, con l’intervento del viceministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Vannia Gava.
Il dibattito, moderato da Alessandro Garofalo – fondatore e titolare di Garofalo & Idee Associate Srl – è stato arricchito anche dalle testimonianze di Riccardo Donadon di H-Farm, Roberto Coizet del Centro Materia Rinnovabile, Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, e Maria Porro, presidente di Assarredo con delega alla Sostenibilità e presidente del Salone del Mobile.
E proprio in termini di futuro l’indagine sul primo trimestre evidenzia anche le direttrici di intervento che le aziende considerano cruciali per il loro sviluppo nel biennio 2024-2025. Tra le priorità emergono chiaramente i temi dell’innovazione, della riduzione dei costi produttivi e dell’internazionalizzazione. La sostenibilità, che risulta evidente essere ormai parte integrante del DNA del settore, è fortemente interconnessa con tutti gli altri fattori.
“Risulta fondamentale per la federazione disporre di una mappatura delle priorità del settore così da orientare interventi e proposte, nella consapevolezza che i fattori esterni che incidono sulla competitività delle aziende sono molteplici, complessi e in alcuni casi esulano dal nostro perimetro di azione. Penso all’inflazione, alla difficoltà nell’accesso al credito, al peso in termini economici e di risorse umane che le aziende devono sostenere per raggiungere un’efficienza energetica da cui non si può più prescindere. In questo scenario - commenta il presidente Feltrin - continuiamo a essere concentrati sulla sostenibilità che nella sua accezione più ampia, costituisce una risposta efficace almeno ad alcuni dei fattori sopra citati. Stiamo rafforzando il nostro impegno nel sostenere la competitività del settore anche con FLA Plus, la piattaforma sviluppata per rispondere alle esigenze delle aziende con servizi innovativi e digitali e non ci stancheremo di sostenere come la sostenibilità sia un driver di sviluppo imprescindibile che non può sottostare a regole inapplicabili o a obiettivi irraggiungibili. Saremo vigili attenti e severi su tempi e modi di applicazione nell’interesse del tessuto produttivo che rappresentiamo”.
Nel primo trimestre del 2024, le esportazioni della filiera legno-arredo hanno mostrato variazioni negative nella maggior parte delle regioni italiane, come attestano le elaborazioni del Centro Studi FederlegnoArredo su base Istat. La Lombardia (1,16 miliardi di euro) si conferma la prima regione per valore esportato, nonostante una flessione del 5,3%. Segue il Veneto (935 milioni di euro), con una diminuzione del 5,6% e il Friuli Venezia-Giulia (519 milioni di euro), che registra una contrazione del 10,7%. La regione Veneto, pur riportando una flessione nelle esportazioni, rimane una delle regioni chiave per il settore, rappresentando il 23% del totale delle esportazioni della filiera legno-arredo. I mobili del Veneto, pari a 732 milioni di euro (-6,7%), sono esportati principalmente in Francia (134,9 milioni di euro) e Germania (107 milioni di euro) entrambe in flessione (rispettivamente a -8,8% e -16,5).Tuttavia, il Veneto ha anche registrato andamenti positivi, dimostrando la vitalità e la competitività delle sue imprese: gli Stati Uniti al terzo posto (80,5 milioni di euro) chiudono a +8% e crescono significativamente le esportazioni verso l’Arabia Saudita (+106,1% per 14,8 milioni di euro totali). Treviso, che ospiterà l’assemblea, gioca un ruolo centrale nel panorama nazionale: è la prima provincia in Italia per valore esportato di mobili, pari a 451 milioni di euro(-5,7%).
I principali importatori sono Francia e Germania che, insieme a Regno Unito, registrano le flessioni più consistenti, mentre sono positive le esportazioni verso Stati Uniti (al terzo posto con +6%), Svizzera (al sesto posto con +26,1%), Polonia (settima con +12,3%) e Arabia Saudita (nona con +216,8%), che supera in valore la Cina al decimo posto.