L'obiettivo, in sintesi, dell'iniziativa è quello di definire un marchio di sostenibilità di prodotto, promosso dall'industria e non imposto da autorità pubbliche, basato su un'ampia gamma di criteri, riconosciuto nei principali mercati del mondo e tale da ridurre l'onere per le aziende dovuto al ricorso a certificazioni nazionali multiple. Il punto di partenza per i lavori FEMB è stato il parallelo lavoro compiuto dalla associazione nordamericana dei produttori di mobili per ufficio e collettività (BIFMA), che da qualche anno ha proposto al mercato uno standard di riferimento (ANSI/BIFMA e3) ed una certificazione basata su di esso (Level).
La versione europea dello standard su cui si baserà il “Level-Europa” è pronta per circa il 90%. Il progetto sta suscitando più interessi. Alla riunione del Comitato Tecnico della FEMB dello scorso 24 ottobre erano presenti 23 esperti in rappresentanza delle associazioni nazionali di produttori oltre che di laboratori ed enti di certificazione di settore, che partecipavano in qualità di ospiti. Tra gli ospiti presenti, anche autorevoli rappresentanti di BIFMA. Vari gestori di etichette nazionali hanno dichiarato di voler considerare un allineamento dei propri disciplinari tecnici a quanto il documento FEMB sta prevedendo, nell'ottica di un progressivo ravvicinamento reciproco dei requisiti. Per facilitare un simile percorso, il documento FEMB europeo ha adottato come base il parallelo standard ANSI/BIFMA e3 americano, del quale ha mantenuto la struttura e l'organizzazione. Entrambi prevedono cioè un numero limitato di prerequisiti imprescindibili e la possibilità di scegliere tra numerosi requisiti volontari (“crediti”, nella norma americana), ognuno dei quali, quando soddisfatto, permette di ottenere dei punti che, sommati, danno una valutazione complessiva della sostenibilità del prodotto. D'altra parte, il documento FEMB tiene conto della base di requisiti ambientali oramai comuni ai diversi paesi europei.
I requisiti sono suddivisi nelle quattro sezioni “materiali”, “energia e atmosfera”, “salute umana e dell'ecosistema”e “responsabilità sociale”. E' molto difficile (per non dire impossibile) che un prodotto possa soddisfare tutti i requisiti e ottenere il massimo dei punti disponibili. Il produttore può scegliere a quali requisiti puntare, a seconda del mercato di destinazione o, in generale, delle proprie valutazioni.
E' vero che lo standard BIFMA/Level e la versione europea che FEMB sta preparando sono piuttosto complessi e selettivi, ma permettono molti percorsi diversi per ottenere la conformità. Anche il produttore medio-piccolo europeo può trovare la propria via. Inoltre, come altre norme che incoraggiano il miglioramento continuo, la futura Level-Europa può instradare l'azienda su una via che porta ad un incremento progressivo dell'efficienza con notevoli benefici, anche in termini economici e di risparmi (energetici, nell'uso delle materie prime, nell'uso delle risorse idriche, ecc.).
Il Board della FEMB dovrà poi prendere una serie di decisioni su come promuovere lo schema, come autorizzare e gestire la rete di enti di parte terza che sarà necessaria, ecc. Per informazioni, scrivere a marco.fossi@federlegnoarredo.it