La legge Reguzzoni-Versace n. 55 del 2010, che istituiva un sistema di etichettatura obbligatoria nei settori tessile, pelletteria e calzaturiero ai fini di assicurare la tracciabilità del prodotto, aveva da subito dimostrato problemi di incompatibità rispetto alla normativa europea.
Detta legge infatti, subordinando la possibilità di adottare la dicitura "Made in Italy" alla realizzazione in Italia di almeno due fasi della lavorazione con obbligo di consentire la tracciabilità per le rimanenti fasi, di fatto realizzava uno scavalcamento in senso protezionistico per l'Italia della normativa UE, che al riguardo ritiene sufficiente, per l'apposizione del Made in Italy, la realizzazione in Italia dell'ultima lavorazione sostanziale.
(...continua...)