• Aggiornamento - 27 gennaio 2025

  • Aggiornamento - 30 gennaio 2024

  • Aggiornamento - 21 giugno 2023

    Aggiornamento - 21 giugno 2023

    Dopo la ripresa delle trattative avvenuta lo scorso 1° giugno, nella serata di ieri - 20 giugno - è stata firmata l’Ipotesi di Accordo per il rinnovo del CCNL Legno-Arredo per il periodo 1.01.2023 – 31.12.2025.

    In considerazione della situazione economica in essere, causata dall’incremento fuori controllo dei costi dei beni di prima necessità e delle materie prime, che sta colpendo pesantemente sia i redditi dei lavoratori che i bilanci delle aziende, abbiamo aggiornato unicamente gli istituti di natura strettamente economica del contratto, congelando tutto il resto dell’articolato e dei testi così come risultano dal rinnovo del 21 ottobre 2020.

    Si è concordato quindi di non intervenire sulla parte normativa, evitando alle aziende ingenti costi indiretti e di natura organizzativa. A scopo esemplificativo, riportiamo di seguito i principali punti di carattere normativo oggetto delle richieste sindacali (nel complesso sono più di trenta) che, pertanto, non sono stati trattati: riduzione dell’orario di lavoro settimanale da 40 a 38 ore, aumento degli scatti di anzianità, passaggio automatico degli assunti al livello AE1 al livello superiore, incremento delle ore di permesso sindacale, 100% della retribuzione per i primi tre giorni di malattia indipendentemente dalla durata, prolungamento di 5 mesi del diritto alla conservazione del posto, aumento dell’indennità per congedo parentale, aumento del contributo mensile ad ARCO, iscrizione obbligatoria per tutti i lavoratori al Fondo ALTEA, aumento dell’elemento di garanzia retributiva, aggiornamento di altre indennità.

    Il rinnovo porta a un incremento delle retribuzioni dal 1° luglio di 102,20 euro lordi al livello base, che assorbe tutti gli “anticipi su futuri aumenti contrattuali” comunque denominati, definiti a livello aziendale.
    A copertura del periodo 1.01.2023 – 30.06.2023, per i lavoratori in forza nelle rispettive date di erogazione, è stata definita una somma una tantum uguale per tutti i livelli di 600,00 euro lordi, da erogarsi in due tranche di pari importo nei mesi di luglio 2023 (300,00 euro) e di marzo 2024 (300,00 euro). Precisiamo che l’una tantum è omnicomprensiva di tutti gli istituti diretti ed indiretti ed è esclusa dalla base di calcolo del TFR. Per i lavoratori assunti dal 1° gennaio al 30 giugno 2023, l’importo dell’una tantum va rideterminato sulla base dei mesi effettivamente lavorati e retribuiti (lavoratori assunti dal giorno 1 al giorno 15 del mese, il mese si considera per intero; lavoratori assunti dal giorno 16 del mese, il mese non si considera). Gli importi saranno inoltre riproporzionati, per i lavoratori part-time, sulla base dell’orario effettivo in essere risultante dal contratto individuale.

    Infine, come nel precedente accordo, a gennaio 2024 e a gennaio 2025 si procederà a calcolare l’aumento retributivo in relazione al dato IPCA, pubblicato dall’ISTAT, a copertura – rispettivamente – degli anni 2023 e 2024.

    Sottolineiamo l’importanza di questo accordo, intervenuto in un momento storico in cui la carenza di manodopera sta diventando un fenomeno sempre più diffuso e la capacità di trattenere e valorizzare i lavoratori è ogni giorno più necessaria.

    Maggiori dettagli a questo link

  • Aggiornamento - 1 giugno 2023

  • Aggiornamento - 19 maggio 2023

  • Comunicato stampa - 10 maggio 2023

  • Aggiornamento - 9 marzo 2023

  • Aggiornamento - 22 febbraio 2023