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    04 giugno 2021

    UNI 11368: pubblicata la norma sui criteri e metodi di valutazione in merito alla realizzazione delle pavimentazioni di legno

    04 giugno 2021

    Dal 13 maggio è disponibile la norma UNI 11368 che riunisce in un unico documento le revisioni della parte 1 sulle pavimentazioni posate mediante incollaggio, della parte 2 sulle pavimentazioni flottanti e le nuove prescrizioni relative alle pavimentazioni posate mediante chiodatura/avvitatura. La nuova norma è una rivisitazione completa dei documenti normativi precedenti ed è frutto del lavoro svolto nell’ambito della UNI/CT 022 – GL 5 “Legno non strutturale”, il cui coordinamento è affidato da tempo a EdilegnoArredo.
    Il documento definisce in particolare i criteri di valutazione della realizzazione di pavimentazioni di legno e parquet per uso interno e le relative metodologie da applicare, a posa ultimata e al momento della consegna della pavimentazione stessa, da documentare mediante apposito verbale di consegna rilasciato dal posatore/installatore.
    La norma contiene alcuni passaggi sostanziali da sottolineare: il primo fra tutti lo scopo e campo di applicazione dove si precisa che i limiti di accettazione della pavimentazione possono essere presi a riferimento in una fase ben precisa della vita della pavimentazione stessa e cioè a lavori ultimati e al momento della consegna al committente.Ciò significa che in caso di contenziosi che dovessero insorgere durante le fasi successive di utilizzo, le caratteristiche oggetto del contendere potranno essere misurate in accordo con i metodi indicati nella norma, ma non valutate sulla base dei limiti prestazionali ivi indicati. Come ben specificato in una nota presente nel punto 1 “Scopo e campo di applicazione”, trascorsi 5 giorni dalla consegna della pavimentazione possono intervenire fattori esterni alla pavimentazione stessa che ne modificano le caratteristiche prestazionali (per esempio numero di stagioni trascorse, presenza di un sistema radiante a pavimento di riscaldamento/raffrescamento, presenza di un sistema di ventilazione meccanica controllata, modalità di utilizzo della pavimentazione da parte dell'utente, ecc.) e rendono inapplicabili i limiti previsti.
    Un secondo passaggio importante riguarda le modalità relative all’esame visivo della pavimentazione: le condizioni del sito devono essere mantenute secondo quanto prescritto dal fabbricante degli elementi di legno e dei prodotti complementari alla posa fino al momento della verifica finale della pavimentazione che deve essere effettuata in presenza del committente o del suo rappresentante tecnico prima della consegna della pavimentazione finita, o contestualmente. La norma precisa che qualora ciò non fosse possibile, a pavimentazione ultimata, l'appaltatore/posatore della pavimentazione provvede a invitare il committente o il suo rappresentante tecnico alla verifica finale della pavimentazione entro e non oltre 5 giorni dalla data di ricevimento dell'invito stesso (e in accordo con i principi della legislazione vigente).
    Secondo la UNI 11265, il mantenimento delle condizioni del sito è affidato al direttore dei lavori, ove presente, o ad altro soggetto al quale in sede contrattuale sono attribuite le relative competenze e responsabilità.L’esame visivo inoltre deve essere effettuato così come indicato nella UNI CEN/TS 15717, osservando la pavimentazione in posizione eretta con luce naturale diffusa alle spalle dell’osservatore (in assenza di luce naturale diffusa è possibile utilizzare luce artificiale purché diffusa). Ai fini della valutazione o della localizzazione di difettosità presenti sulla superficie della pavimentazione non devono essere mai utilizzate sorgenti di luce artificiale indirizzate direttamente sulla pavimentazione.

    Le principali verifiche richieste alla pavimentazione posate mediante incollaggio riguardano l’incollaggio stesso, la planarità (sia in caso di convessità che di concavità della pavimentazione), l’allineamento degli elementi sulla base della geometria di posa, l’accostamento tra i singoli elementi, la complanarità tra pavimentazioni attigue o con inserti di materiali diversi, i giunti di dilatazione, l’eventuale stuccatura e nel caso di pavimentazioni finite in opera, la levigatura e la finitura superficiale.Per le pavimentazioni flottanti e le pavimentazioni posate mediante chiodatura/avvitatura le verifiche previste comprendono la planarità, la deformazione elastica, l’accostamento tra i singoli elementi, la complanarità tra pavimentazioni attigue, i giunti di dilatazione e la finitura per le pavimentazioni finite in opera. Sempre per le pavimentazioni flottanti e le pavimentazioni posate mediante chiodatura/avvitatura, la norma introduce il concetto di scricchiolio, specificando che deve essere considerato come caratteristica peculiare di tali tipologie di pavimentazioni e pertanto non può essere oggetto di verifica e relativa valutazione.

    La norma è acquistabile al link seguente. Per ulteriori approfondimenti e dettagli rivolgersi all’Ufficio Normative di EdilegnoArredo all'indirizzo edilegnoarredo@federlegnoarredo.it

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