Si intitola “Itinerari di architettura milanese: l'architettura moderna come descrizione della città”. È un progetto a cura dell'Ordine e della Fondazione dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano, edito da Abitare come strumento per conoscere l'anima della città attraverso le sue più rilevanti espressioni del Novecento.
Il 25 marzo 2013 è stato presentato il primo volume (“Il professionismo colto nel dopoguerra”, di Maria Vittoria Capitanucci) nel quale vengono proposte alcune architetture milanesi progettate da quella generazione di professionisti che ha ricostruito la città bombardata. Eredi del rinnovamento architettonico operato dal Movimento Moderno e al tempo stesso inclini a una certa libertà espressiva, hanno dato via a visioni urbane sperimentali, unendo gli interessi per le nuove concezioni strutturali alle suggestioni provenienti dall'ambiente artistico internazionale.
Raggruppati quasi tutti attorno all'associazione MSA (Movimento Studi per l'Architettura), frequentavano la Triennale, le medesime gallerie d'arte e si riunivano negli stessi studi di architettura: erano Albini, BBPR, Gardella, Figini e Pollini, e intrecciavano i loroprogetti con Asnago e Vender, i Latis, Gho', i GPA Monti, Malchiodi, Mangiarotti e Morassutti, ridisegnando il futuro di Milano. Nei prossimi mesi è prevista la pubblicazione di altri due volumi: “Lo studio BBPR e Milano”, di Stefano Guidarini, Luca Molinari, Paolo Brambilla, e “Il ciclo dell'acqua i depuratori di Milano”, di Cesare Salvetat. La collana è diretta da Maurizio Carones e vanta un comitato scientifico formato da Marco Biraghi, 
Maurizio Boriani, Giovanni Cislaghi, Maurizio Grandi, Fulvio Irace, Corinna Morandi, Luciano Patetta, Attilio Pracchi, Augusto Rossari e Letizia Tedeschi.