Il Consiglio di amministrazione CONAI ha deliberato un aumento del contributo ambientale per gli imballaggi in acciaio, in plastica e in vetro. Questi aumenti comporteranno anche un adeguamento al rialzo dei contributi per chi utilizza le “procedure semplificate” per il pagamento del contributo relativo agli imballaggi delle merci importate.
Sono stati deliberati i seguenti aumenti:
Acciaio
Il contributo per gli imballaggi in acciaio passerà da 3 EUR/tonnellata a 18 EUR/tonnellata. Un valore che torna simile a quelli del 2015, quando il CAC acciaio passò da 26 a 21 EUR/tonnellata e infine a 13 EUR/tonnellata.
Plastica
I valori del CAC resteranno invariati per gli imballaggi in plastica di fascia A (150 EUR/tonnellata) e di fascia B1 (208 EUR/tonnellata), ossia per gli imballaggi maggiormente riciclabili. Aumenteranno invece per gli imballaggi di fascia B2 e di fascia C: per la prima si passa da 436 EUR/tonnellata a 560 EUR/tonnellata, per la seconda invece da 546 EUR/tonnellata a 660 EUR/tonnellata.
Vetro
Il contributo ambientale per gli imballaggi in vetro passerà da 31 EUR/tonnellata a 37 EUR/tonnellata.
Procedure semplificate per l’import di merci imballate
Le aliquote da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in EUR) passeranno da 0,18 a 0,20% per i prodotti alimentari imballati e da 0,09 a 0,10% per i prodotti non alimentari imballati. Il contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) passerà da 92 a 107 EUR/tonnellata.
Gli aumenti avranno effetto a partire dal 1° gennaio 2021.
Le motivazioni di questi aumenti, spiega Conai, sono frutto di profondi cambiamenti intervenuti nel corso del 2020 per il sistema e per l’intero settore della gestione dei rifiuti di imballaggio.
Oltre all’entrata in vigore del cosiddetto Decreto Rifiuti, che recepisce due delle quattro direttive europee contenute nel Pacchetto Economia Circolare, l’emergenza sanitaria in corso sta indubbiamente condizionando la filiera della valorizzazione dei rifiuti di imballaggio. L’effetto COVID-19 ha infatti generato una crescita nella raccolta urbana, anche a causa di una generalizzata preferenza dei consumatori verso i prodotti imballati e del venir meno dei consumi fuori casa.
Il blocco di alcuni settori di sbocco delle materie prime seconde sia in Italia sia verso l’estero, inoltre, ha causato un eccesso di offerta che ha fatto crollare il valore della materia da riciclo e ridotto gli sbocchi di mercato, soprattutto nel mondo della plastica.
Per maggiori informazioni omar.degoli@federlegnoarredo.it