Il 31 ottobre 2019 scadono i termini per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, a conclusione del negoziato avviato all’esito del referendum Brexit tenutosi il 23 giugno 2016.
Ciononostante, ancora oggi non è chiaro se questa scadenza sarà effettivamente rispettata ovvero se lo scenario politico inglese riserverà nuove sorprese. Le modalità con le quali si realizzerà la “Brexit” restano, infatti, ancora appese alle volontà politiche del Governo britannico dell’UE e le ricadute per le imprese europee del tutto incerte.
Di contro la recente nomina di Boris Johnson alla guida dell’esecutivo, e tra i più feroci sostenitori della Brexit “dura” (o hard) senza accordo, ha inasprito il conflitto tra coloro che auspicano un’uscita guidata a partire dall’Accordo sottoscritto dall’allora premier Theresa May con l’UE e lo stesso Johnson che, invece, ha chiesto una revisione dell’Accordo, minacciando, in caso contrario, un’uscita non concordata.
La nota allegata elaborata dalla Camera dei Deputati – Ufficio Rapporti con l’Unione europea offre un’efficace sintesi dello scenario e delle sue possibili evoluzioni.
In attesa che lo scenario assuma confini più nitidi, FLA intende dotare le imprese di alcuni prime informazioni e strumenti utili, in particolare nell’ipotesi di no deal (uscita senza accordo), che comporterebbe un profondo cambiamento delle relazioni commerciali e politiche tra l’UE e la Gran Bretagna.
In allegato, pertanto, si riportano alcuni documenti ufficiali predisposti dalle Istituzioni comunitarie e nazionali, insieme alla nota sulla Brexit di Confindustria del gennaio 2019 cui seguirà nelle prossime settimane una nota di aggiornamento.
Infine, si segnala come particolarmente utile il servizio messo a punto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli “Help desk Brexit”, che punta a supportare l’utenza nel far fronte alle ricadute che la Brexit avrà nelle attività doganali.
Per richieste e quesiti specifici hanno attivato il seguente indirizzo mail - adm.infobrexit@adm.gov.it
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