Dopo gli anni del superbonus, il comparto dell'efficienza energetica in edilizia sta attraversando una fase di rallentamento. Gli investimenti, che nel 2023 avevano raggiunto i 75-85 miliardi di euro, sono oggi stimati in calo tra i 58 e i 66 miliardi. Una contrazione che colpisce duramente anche il settore delle finestre e delle porte d’ingresso, già penalizzato dalla fine degli incentivi fiscali e da un contesto normativo ancora incerto.
Il superbonus ha mobilitato circa 220 miliardi di euro, ma ha riguardato solo il 4% del patrimonio immobiliare nazionale. Questo squilibrio dimostra quanto serva ora una strategia più strutturata e inclusiva, che consenta di raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione e riqualificazione edilizia. Obiettivi che, allo stato attuale, sembrano sempre più lontani, anche a causa della carenza di risorse, della complessità burocratica e dell’assenza di incentivi stabili e duraturi.
Nel frattempo, crescono gli investimenti in tecnologie come fotovoltaico e pompe di calore, ma senza una ripresa significativa degli interventi sull’involucro edilizio — finestre, porte, coibentazioni — l’efficacia degli sforzi per l’efficienza energetica sarà inevitabilmente limitata. Le imprese del settore segnalano un interesse ancora elevato da parte dei consumatori, ma la mancanza di soluzioni accessibili e facilmente comprensibili rappresenta una barriera concreta alla domanda.
La nuova Direttiva EPBD e il percorso europeo verso edifici a zero emissioni
In questo scenario, si inserisce la Direttiva europea sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD), recentemente aggiornata, che fissa un obiettivo ambizioso: raggiungere uno stock edilizio a zero emissioni entro il 2050. Ogni Stato membro dovrà dotarsi di un piano nazionale per il rinnovo degli edifici – pubblici e privati, residenziali e non – recependo la direttiva entro maggio 2026.
La Commissione europea ha pubblicato un pacchetto attuativo che include:
• Un regolamento delegato per il calcolo dei requisiti minimi di prestazione energetica, calibrati sulle condizioni climatiche e sul patrimonio edilizio nazionale;
• Un regolamento di esecuzione per il monitoraggio dei dati attraverso l’Osservatorio europeo del patrimonio edilizio;
• Un documento di orientamento con 13 allegati tematici che spiegano aspetti chiave come il passaporto di ristrutturazione, gli attestati energetici, gli sportelli unici e gli incentivi.
Secondo la Commissione, l'attuazione efficace della direttiva aiuterà a ridurre i consumi energetici del settore edilizio del 11,7% entro il 2030, contribuendo alla competitività dell’edilizia europea e alla diffusione delle energie rinnovabili.
Le richieste del settore: incentivi stabili, strumenti semplici e supporto istituzionale
FederlegnoArredo sta monitorando attentamente i lavori per la definizione del piano nazionale, con l’obiettivo di rappresentare le istanze delle imprese del legno-arredo e dei produttori di finestre e porte d’ingresso.
Le aziende chiedono con forza:
• Un quadro normativo stabile e coerente;
• Incentivi accessibili e continuativi, anche per piccoli interventi;
• Strumenti digitali e informativi per semplificare l’accesso ai benefici;
• Valorizzazione delle soluzioni ad alta efficienza già presenti sul mercato.
Se l’Italia vuole contribuire concretamente agli obiettivi climatici europei, è indispensabile rilanciare gli investimenti nella riqualificazione profonda degli edifici, partendo proprio da quegli elementi, come i serramenti esterni, che consentono risparmi energetici significativi con interventi relativamente rapidi.