Lo studio “Il Green New Deal e il rilancio della pioppicoltura italiana” fornisce una serie di dettagliati strumenti di come riconoscere e quantificare i servizi ecosistemici derivati dal settore della pioppicoltura e di come collocarli in un mercato reale di crediti basati sul libero scambio, all’interno del quale il valore ecosistemico generato dal pioppeto possa essere acquistato da qualsiasi entità fisica (azienda, soggetto privato, pubblica amministrazione..) per contribuire a ridurre gli impatti energetico-ambientali contribuendo a mitigare gli effetti derivanti dal fenomeno del cambiamento climatico.
Lo scopo dunque vuole essere la creazione e la messa in pratica di un sistema virtuoso che certifichi l’impegno e il ruolo dei pioppicoltori, quali soggetti appartenenti al settore agroforestale, nel raggiungimento dei target posti all’interno del programma di investimenti circolari e sostenibili portato avanti dal Green New Deal comunitario, stabilendo un valore commerciale/finanziario al contributo dei pioppicoltori al bilanciamento climatico attraverso l’emissione di Crediti di Certificazione Climatica (CCC), oggetto di futura contrattazione.
Le analisi condotte in questa relazione hanno permesso di evidenziare il ruolo e l’importanza che, nell’ambito del servizio ecosistemico della carbon storage and sequestration, le classi di uso/copertura del suolo presumibilmente a pioppeto, rivestono rispetto al contributo complessivo dei vari ecosistemi. È noto che le foreste sono in grado di assorbire carbonio dall’atmosfera e accumularlo, per periodi variabili, nella biomassa legnosa, nella lettiera e nel suolo. Laddove le foreste siano utilizzate per prodotti in legno di media e lunga durata (mobili, legname da costruzione), tale effetto di accumulo si protrae nel tempo oltre il taglio del bosco, fornendo un servizio eco-sistemico reale, che al momento non è quantificato.