Le esportazioni di Sistema Arredamento nel primo semestre del 2020 subiscono ancora gli effetti del rallentamento degli scambi internazionali seguiti ai lockdown stabiliti in molti mercati nei mesi di marzo e aprile. Sebbene leggermente attenuata rispetto alle rilevazioni di maggio, una importante flessione caratterizza ancora l’export del Sistema Arredamento (3,38 mld €, -22,9%).
Una tendenza similare caratterizza le importazioni del Sistema Arredamento (873,23 mln/€, -23,7%).
Nel periodo gennaio-giugno 2020 il calo dell’export di prodotti Area Living è pari al -21% (208,65 mln €). Nonostante il difficile clima economico le esportazioni verso gli Stati Uniti mantengono una dinamica positiva (+13,2%).
Il mese di giugno vede un parziale recupero delle esportazioni di Camere da Letto che registrano un calo più contenuto rispetto alle rilevazioni di maggio (206,43 mln/€, -7,9%); se da un lato troviamo forti cali nelle esportazioni verso Russia e Regno Unito, si segnalano incoraggianti incrementi verso Germania (+17,9%) e Spagna (+21,7%).
Anche nel comparto delle Cucine si attenua timidamente il brusco calo registrato a maggio ma rimane comunque una forte contrazione (315,51 mln/€, -20,4%); ad eccezione di alcuni mercati (Corea del Sud, Hong Kong) molti sbocchi commerciali di riferimento segnano andamenti negativi.
Un analogo andamento caratterizza le esportazioni del comparto Altri Mobili (585,88 mln/€, -20,9%) che a giugno segnano un calo più contenuto rispetto alle rilevazioni di maggio. Tra i molti andamenti negativi, spicca l’andamento positivo dell’export italiano verso la Polonia.
Il comparto delle Sedie in linea con gli altri comparti del Sistema Arredamento è caratterizzato da una dinamica delle esportazioni in calo ma con una tendenza più contenuta (287,75 mln/€, -17,3%); Francia e Regno Unito rappresentano i due mercati con maggiori difficoltà nel semestre gennaio-giugno.
L’export del comparto degli Imbottiti registra una flessione analoga (692,96 mln/€, -22,5%). Regno Unito e Spagna costituiscono gli sbocchi commerciali che segnano gli andamenti più negativi.