Sostenibilità come valore condiviso aziendale, come strumento di miglioramento della qualità di vita e di benessere nell’ambiente lavorativo e come opportunità di riqualificazione per la città.
Questi sono stati gli aspetti emersi nel corso del seminario che si è aperto con l’intervento di Marco Predari, presidente Assufficio, che ha evidenziato come il “Bene” e il “ben-essere” siano gli obiettivi da raggiungere anche parlando di ambiente di lavoro.
Sottolineando poi che soprattutto è la cultura dell’azienda committente a determinare la scelta di arredi eco-sostenibili perchè i Tenant che scelgono Headquarters sostenibili -certificati LEED- quasi sicuramente acquisteranno arredi e finiture con le stesse caratteristiche.
Con una carrellata su diverse aziende estere ha ricordato i “pionieri” più importanti che da decenni si impegnano in politiche di corporate social responsibility che includono la green vision: Herman Miller, Steelcase, Interface, Knoll, negli USA; Sedus e Kinnarps, in Europa.
Il presidente non ha mancato di segnalare le aziende italiane che, negli ultimi anni, hanno hanno intrapreso azioni strutturate eco-sostenibili, tra cui: Dieffebi, Caimi, Unifor, Tecno, Arper, Della Valentina, Ares Line.
Come testimonial del pensiero green era presente Lorenzo Maresca, managing director Sedus, azienda che da 140 anni persegue con coerenza una politica eco-sostenibile con un metodo di produzione improntato alla tutela delle risorse, utilizzando tecnologie innovative e prodotti riciclabili fino al 99% (che, tra le molte certificazioni hanno ottenuto la Green Guard).
Due vivaci video hanno bene sintetizzato l’idea di green in Sedus.
Seguendo i dettami dei fondatori Christof e Emma Stoll, la visione green infatti include anche la vita e il benessere dei dipendenti perchè “Ecologia e economia non sono contrapposte, ma parti essenziali di un insieme”. Questo concetto è stato articolato nella mission “Benessere Produttivo” che guida l’azienda.
Il tema LEED è stato affrontato da Gianluca Padula, architetto esperto in architettura ecosostenibile di Garretti Associati e membro di GBC Italia.
Partendo da un dato di fatto importante: l’impegno primo per il real estate è “consumare” una quantità di suolo minore di quella attuale e realizzare complessi eco-sostenibili che - come ha dimostrato con una carrellata sugli esempi eccellenti a Milano- diventano aree di trasformazione che sono veri e propri epicentri che impattano su tutta la città.
La richiesta di sostenibilità nel settore edilizio cresce costantemente e il racconto del progetto in progress di Energy Park ha messo in luce le parole chiave che portano al progetto di un edificio che possa meritare la certificazione LEED: Sustainable, Affordable, Flexible, Efficient, Reliable.
Con una vivace partecipazione del pubblico si è entrati poi nel merito delle modalità e dei diversi fattori che contribuiscono al punteggio LEED, inclusi gli arredi.
Jacopo della Fontana di D2U ha presentato il suo approccio al Green “un’attitudine di pensiero che riunisce uomo e ambiente” in aggiunta alla visione Brown, “l’attitudine a non consumare risorse vergini”. Come esempi eccellenti sono stati portati gli headquarters di WWF in Olanda e Gran Bretagna.
Tra le esperienze italiane di D2U è stata citata Pubblici, riqualificazione di un edificio esistente dove anche il green, nel senso di vegetazione, ha avuto un’importanza determinante.
Omar Degoli, responsabile Ambiente FederlegnoArredo ha portato l’attenzione sulle attività svolte dall’associazione dedicate alla sostenibilità che aiutano le aziende associate a orientarsi tra marchi e protocolli ambientali sempre più numerosi:
Si è soffermato sui temi LCA Life Cycle Assessment, ovvero la metodologia di valutazione per misurare la prestazioni ambientali di un prodotto o servizio per tutto il suo ciclo di vita; e PEF, Impronta Ambientale del Prodotto, relativa a metodologie per misurare e comunicare le prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti.
La conclusione è stata dedicata al progetto in progress Effige in collaborazione con la Scuola Universitaria Sant’Anna di Pisa, attualmente in corso di valutazione da parte della Commissione UE, che tra le 4 filiere coinvolte include anche l’arredo per Ufficio con la partecipazione attiva di Assufficio.