La Compagnia di Chieti della Guardia di Finanza ha rinvenuto in alcuni depositi, e successivamente posto sotto sequestro, oltre 1.200 cofani funebri di importazione cinese privi del marchio della ditta costruttrice (che normalmente è garanzia di conformità agli standard sanitari e costruttivi stabiliti nella circolare del Ministero della Salute n. 24 del 1993 per l’immissione in commercio nel territorio nazionale).
Tale merce, dopo le opportune verifiche, è stata destinata alla distruzione in quanto da ritenersi pericolosa ai fini sanitari.
Da tempo gli Associati ad Assocofani lamentano la presenza nel settore di alcuni soggetti che hanno costituito società ad hoc per importare cofani funebri ed immetterli sul mercato senza gli opportuni requisiti di salute e sicurezza. Si è creato così un mercato al ribasso sia nella qualità dei prodotti che nella gestione di tali servizi, a cui si accompagna una sacca di illegalità che favorisce l’evasione d’imposta ed il ricorso al lavoro nero. È stato accertato che i soggetti coinvolti hanno anche presentato in dogana, all’atto dell’importazione dei cofani, dichiarazioni doganali false ed un valore unitario della merce in misura nettamente inferiore a quello reale, ottenendo, così, un pagamento minore dell’IVA dovuta all’atto dell’importazione.
Marco Ghirardotti, presidente di Assocofani, si dice seriamente preoccupato per questi episodi che colpiscono il settore ed auspica una futura collaborazione con le autorità al fine di contrastare le attività illecite, di cui si riscontra un forte aumento negli ultimi anni.
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