Lo scorso maggio la California ha strappato alla Gran Bretagna il titolo di quinta economia al mondo.
Questo dinamismo si riflette ovviamente in un vivace sviluppo immobiliare: il Bureau of Census americano ha stimato la California primo tra i top stati americani per crescita del settore residenziale.
Per tale ragione il quarto incoming con operatori statunitensi ha avuto come protagonisti importanti studi di design californiani che operano nei settori dell’hôtellerie di alto livello, residenziale di lusso e sviluppi immobiliari multi-family.
L’iniziativa, organizzata da Federlegno Arredo Eventi con il prezioso scouting della propria representative Usa, si è svolta dal 18 al 22 giugno ed ha coinvolto 12 realtà imprenditoriali italiane che hanno accolto gli ospiti californiani presso la sede aziendale o il proprio show room.
I 5 operatori provenienti da San Francisco (Bamo, Parisa O’Connel Interior Design) e Los Angeles (MLK Studio, SFA Design, RWD) hanno viaggiato tra Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna e Marche potendo conoscere un ampio ventaglio merceologico del nostro migliore Made in Italy: dall’arredo per interni (Molteni&C, Sicis e Visionnaire) e per esterni (Roda e Nardi) alle cucine (Cesar ed Ernestomeda dalle porte (Lualdi) alla protezione solare (KE Outdoor Design) e ai prodotti per il wellness (Effegibi) dal complemento d’arredo (Sitap Carpet Couture), all’illuminazione (Egoluce).
Curiosità di conoscere nuovi prodotti e interesse a sviluppare nuove collaborazioni sono stati il denominatore comune del Grand Tour. Il programma intenso ha consentito ai designers di avere un ottima panoramica di alcune delle eccellenze del design italiano.
Visitando gli showroom e gli stabilimenti produttivi gli operatori statunitensi hanno avuto modo non solo di toccare con mano i materiali e i prodotti finiti, ma anche di vedere in azione il complesso insieme di maestranze, tecniche e tradizioni sul quale si fonda il successo del Made in Italy.
Le aziende italiane, da parte loro, hanno avuto l’opportunità di presentare la loro storia, i loro valori e le loro capacità produttive e progettuali nel migliore dei modi.
L’eccellenza italiana mostrata a casa nostra consente di comunicare agli operatori tutto il lavoro, il know how e la passione che rendono unici i prodotti italiani nel mondo.
A tal proposito Pamela Babey, principal dello Studio Bamo di San Francisco, ha commentato:
“I thought the family connections of many of the companies were so engaging. There was such pride of company, people, and country. This made their presentations so personal and real. These companies all knew their product and represented them well”.
Le fa eco Velieke Afokpa dello Studio MLK di LA: “The selection of vendors was great and we really got to experience the Italian lifestyle.”