28 - giugno - 2017

Online altri 15 paesi delle Statistiche mondiali aggiornate

America Latina
Cile: in aumento (+4,6%) le importazioni cilene di Macrosistema Arredamento dal mondo; l’Italia nel 2016 ha ancora una quota modesta ma in notevole crescita (+19%)
Perù: le importazioni complessivi segnano un calo nel 2016 soprattutto a causa del rallentamento della Cina (1° fornitore con una quota del 60%). Bene l’Italia che cresce in quasi tutti i comparti anche se ha ancora una quota modesta (circa 2%)

Nord Africa e Medio Oriente
Marocco: in crescita l’import anche dall’Italia, 3° fornitore dopo Cina e Francia.
Egitto: in flessione le importazioni dalla Cina che segnano un complessivo calo. Bene Italia e Germania: aumenta l’interesse per i prodotti di qualità nel MSA.
Giordania: in flessione import dalla Cina (1° fornitore), bene Egitto e Italia (3° fornitore con una quota quasi del 10%)
Oman: flettono le importazioni, anche dall’Italia che torna ai valori del 2014, circa 21 milioni di euro. Crescono le cucine.
Libano: calano le importazioni dalla Cina, Italia in lieve crescita con una quota del 20% pari a 52 milioni di euro nel 2016.

Europa
Norvegia: in lieve calo le importazioni, anche dall’Italia che si attesta al 4% di quota, dopo Cina, Svezia e Danimarca
Finlandia: crescono le importazioni dai paesi scandinavi e Danimarca, in lieve calo l’Italia


Asia
Filippine: cresce l’import dai Paesi dell’estremo oriente. Italia in lieve flessione.
Indonesia: calano le importazioni complessive, soprattutto cinesi. Italia stabile anche se con una quota minima.
Malesia: grande importatore di beni MSA in flessione per effetto della Cina da cui acquista il 92% del totale. Italia in calo dopo un significativo incremento nel 2015.
Taiwan: in leggera crescita complessivamente. L’Italia (2° fornitore dopo Cina) torna ai livelli del 2014.
Thailandia: in netto calo le importazioni dalla Cina (quota 80%). Bene l’Italia (+13%) che ha una quota modesta del 2%

Caucaso
Azerbaigian: netto calo delle importazioni (-55%) di MSA dal mondo. L’Italia (2 fornitore dopo la Turchia) mantiene la quota del 26% con un valore di circa 31 milioni di euro.

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