Le modalità di classificazione dei rifiuti speciali sono interessate da un accavallamento di norme che comporterà alcune modifice (e molta confusione).
Dal 18 febbraio sarà effettiva una norma prevista nel DL 24 giugno 2014, n. 91 (cd. “sblocca Italia”) convertito con legge n. 116/2014, che aggiunge nuove indicazioni alla premessa all’Allegato D del D.Lgs. 152/2006 e definisce nuove indicazioni per l’attribuzione ai rifiuti dei codici C.E.R. e delle caratteristiche di pericolo che influisce sui medodi di determinazione della tipologia di rifiuto (pericoloso o non pericoloso) nel caso in cui il rifiuto sia caratterizzato da un codice del tipo “a specchio”, abbia cioè un corrispondente CER sia per il rifiuto pericoloso che per il non pericoloso.
Dal 15 giugno 2015 entreranno invece in vigore le nuove regole europee dettate dal Regolamento (UE) n. 1357/2014 e dalla Decisione 2014/955/UE sulla classificazione dei rifiuti, che allineeranno (con qualche forzatura) i criteri di classificazione a quelli per le sostanze e le miscele previste dal regolamento CLP.
Le maggiori novità riguarderanno:
- nuove indicazioni sull’attribuzione delle caratteristiche “HP” che faranno riferimento alle indicazioni di pericolo “H” del Regolamento CLP
- l’eliminazione della distinzione tra H3A e H3B (facilmente infiammabili e infiammabili)
- nuovi limiti di concentrazione e nuovi criteri per l'attribuzione di diverse frasi “HP”.
- indicazioni sull'attribuzione della caratteristica di pericolo HP13 "sensibilizzante"
- per quanto riguarda la caratteristica HP 14 «ecotossico» si rimanda invece a uno studio supplementare.
Ulteriori informazioni possono essere richieste all’ufficio ambiente.