L'Italia aderirà al brevetto unitario dell'Unione europea. Lo ha annunciato ai partner Ue il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, nel corso del Consiglio Ue Competitività. L'Italia non aveva aderito denunciando la discriminazione linguistica del Brevetto Ue, a causa della scelta di utilizzare solamente l'inglese, il francese e il tedesco. "Prima di formalizzare l'adesione -ha affermato Gozi- è opportuno un passaggio in Parlamento, ma vogliamo procedere molto rapidamente aderendo nei prossimi mesi". Gozi ha spiegato di aver "comunque sottolineato al Consiglio che per noi l'aspetto della discriminazione linguistica rimane un elemento di disunione e non di unione". Si prevede che tale sistema diventerà operativo a partire dal 2016. Nell'Unione Europea la protezione tramite brevetto è al momento assicurata da due sistemi: i sistemi nazionali e il sistema europeo. La domanda di registrazione di un brevetto in più Paesi europei all’Ufficio di Monaco si traduce nel rilascio di un “fascio di brevetti” nazionali, i quali devono essere singolarmente convalidati nei Paesi di interesse dagli uffici competenti. Il nascente sistema del “brevetto unitario” non prevede le convalide nazionali e le relative traduzioni. Una volta concesso – in inglese, francese o tedesco – è automaticamente valido in tutti gli Stati aderenti.