È stato raggiunto un accordo provvisorio tra Consiglio e Parlamento in merito al cd. “Pacchetto marchi”, costituito da una proposta di revisione del Regolamento 207/2009, noto anche come Regolamento sul marchio comunitario, e della Direttiva 2008/95 su marchi di impresa. Il pacchetto nel suo complesso ridisegna la politica dei marchi a livello europeo, tanto nei contenuti che nella governance.
Elementi di maggiore interesse:
In primo luogo il pacchetto prevede la possibilità da parte dei produttori titolari di un marchio, sia esso comunitario o nazionale, di chiedere il blocco della merce recante un marchio contraffatto in transito, ovvero proveniente da un Paese terzo e destinata alla vendita in un altro Paese terzo. Al momento spetta infatti al produttore l’onere di dimostrare che le merci importate sono destinate alla commercializzazione nel mercato interno. L’importatore potrà di opporsi alla richiesta di ritiro dimostrando, davanti ad una corte giudiziaria, che il richiedente non ha diritto di proibire l’immissione di tali beni nel mercato di destinazione.
In secondo luogo, la proposta di Regolamento introduce una sostanziale riduzione dei costi di registrazione e mantenimento di un marchio comunitario (fino al 37% secondo le stime).
È stata infatti rimodulata la struttura delle tasse di registrazione del marchio comunitario prevista dall’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno di Alicante, il quale, con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento, prenderà il nome di “Ufficio dell’U.E. per la Proprietà Intellettuale”.
Attualmente, la tassa per il deposito di una domanda di marchio comunitario comprende fino a tre classi di prodotti o servizi. Il nuovo tariffario introdurrà una nuova tassa per ciascuna classe oltre la prima. L’obiettivo è quello di rendere più economiche le domande di marchio indicanti una sola classe (es. classe 20 per l’arredo). Ad esempio, la tassa di mantenimento per chi voglia registrare una singola classe di prodotti passerà da 1350 a 850 euro.
Background
La proposta di revisione del pacchetto marchi è stata originariamente pubblicata dalla Commissione Europea nel Marzo 2013.
La possibilità di ritiro della merce contraffatta in transito, prevista dalla proposta originale della Commissione, è stata approvata anche dal Parlamento (voto in Plenaria del 24/02/2014), dopo un acceso dibattito in Commissione Giuridica (JURI).
Il primo accordo in Consiglio è stato raggiunto il 23 luglio 2014 sotto Presidenza Italiana, il quale ha permesso di avviare il negoziato con il Parlamento europeo e giungere ad una finalizzazione del negoziato tra le due istituzioni, che ha trovato esito nell’accordo provvisorio del 21 Aprile 2015 sotto la Presidenza lettone. Il lavoro della Presidenza italiana è stato fondamentale per raggiungere un accordo sui punti più sensibili riguardanti l’anticontraffazione, maggiormente osteggiati dal blocco di Paesi orientati all’import (es. Paesi Bassi e Regno Unito).
Prossimi passi (date indicative)
• 10 o 17 giugno: approvazione del testo dell’accordo di Aprile dal Comitato dei Rappresentanti Permanenti (COREPER)
• Ottobre/Novembre 2015: approvazione finale del pacchetto (Plenaria del Parlamento UE e Consiglio Competitività ).
• Dicembre 2015: pubblicazione in G.U. UE
• Gennaio 2016: entrata in vigore del Regolamento;
• 2019: termine massimo per la trasposizione a livello nazionale del Direttiva