La ricerca dei buoni errori
Il valore dell’errore come elemento costruttivo nei processi di crescita e cambiamento
In un ambiente complesso di qualsiasi genere l’errore è una componente quasi inevitabile di ogni azione. Se dunque conveniamo che l’ambiente nel quale le imprese (e in generale chiunque agisce) operano è complesso, dobbiamo anche ammettere che ognuna di esse farà per forza degli errori.
Questo è tanto più vero quando esse si impegnano in processi di innovazione, dove la ricerca dell’ignoto o comunque del poco noto, implica, quasi obbliga, che per trovare la giusta via si facciano degli errori.
Se si parte dal presupposto che errori verranno fatti, allora vale la pena adottare una vera e propria “filosofia di approccio all’errore” che preveda la possibilità di errori (anche molti) e che faccia in modo che tali errori siano fonte di apprendimento (learning by mistakes). Per ottenere questo risultato bisogna adottare routine di azione che facciano sì che:
• arrivino il prima possibile (ovviamente senza andarsene in cerca)
• costino il meno possibile• insegnino il più possibile (effetto feedback) e
• permettano di regolare i passi successivi. Per ulteriori approfondimenti scaricare presentazione completa in pdf
Note biografiche:
FABIO SALVATI, economista d'impresa con una forte esperienza operativa internazionale maturata al servizio di primarie aziende italiane e multinazionali e fondatore di “the Forge”, consulting capsule che si occupa di strategia, business innovation e marketing strategico e operativo . Docente di Strategia Aziendale e di Retail Strategy&Innovation presso l'ISTAO (Istituto Adriano Olivetti), business school fondata da Giorgio Fuà nel 1967 nell'ambito della Facoltà di Economia di Ancona, il CUOA , business school fondata nel 1957 che ha tra i propri soci principali le Università di Padova, Venezia e Verona, e il Politecnico di Milano.